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Salubremente

Salubremente Raccogliendo l'invito proveniente da più parti, questo spazio è dedicato all'approfondimento della problematica relativa alla realizzazione della centrale per la trasformazione degli oli esausti a Piana d'Ischia.

Articolo letto N. 10992 volte

Pubblicato il 10 Febbraio 2011

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N. 54 risultati trovati
Vasile Nazario - 10 Aprile 2011 alle ore 14:20
Rispondo ai rilievi critici che mi sono stati rivolti ribadendo che quasi tutte le autorizzazioni sono state concesse durante l'amministrazione Corallo, quando il problema viaggiava in sordina e quando alla conferenza di servizio nessun rappresentante dell'amministrazione di Corallo si presentò. Attualmente sto seguendo la problematica delle autorizazioni per il prelievo dell'acqua mediante i pozzi artesiani. Per il rilascio di tale autorizzazioni sono state attivate tute le procedure previste ed in sede di confernza tenutasi in Comune ho fatto presente la netta contrarietà dell'attuale Amministrazione comunale esibendo tutti gli atti contrari posti in essere. Anche una ditta , la Indalco, ha fatto presente la sua contrarietà alla costruzione della centrale presentando una dettagliata relazione. Quando dico che non sono a conoscenza di tutte le autorizzazioni è solo perchè aspetto di conoscere l'esito di questa ultima procedura che è ancora in corso. Seguo tutta la vertenza non solo per la carica che rivesto, ma anche come cittadino perchè abito a linea d'aria a pochi metri dal luogo dove dovrebbe sorgere la centrale. Se per qualcuno il problema potrebbe solo essere un di dibattito per me è anche un problema concreto, per cui i vari angeli e francesche possono stare tranquille per il mio interesse che è tanto grande da far scrivere giustamente la parola INTERESSE con le lettere maiuscole. Ho già formulato la proposta di una confernza intercomunale e mi auguro che i sindaci si diano da fare
francesca - 10 Aprile 2011 alle ore 12:11
Gentile Assessore, è lecito chiedersi: ma quando??? Quando vogliamo chiedere la revoca dell’autorizzazione? Quando vogliamo dire che la centrale, nel nostro territorio, PROPRIO non la vogliamo? Quando vogliamo, se è proprio necessario, fare un comitato intercomunale? Quando è tutto autorizzato? Quando non si può fare più nulla? Quando la rassegnazione dovrà fare posto alla rabbia??
Angelo - 10 Aprile 2011 alle ore 10:09
Il fatto di non conoscere quali siano le autorizzazione che ancora mancano perchè si completi l'iter burocratico la dice lunga su quel famoso INTERESSE che L'assessore professa di mettere nel progetto in questione.
anonimo - 8 Aprile 2011 alle ore 13:45
io condivido quello che dice l'essessore vasile ed e l'unico che si sta dando da fare ma ci sono alcune persone che vogliono la centrale ma per un proprio interesse di torna conto in poche parole qui girano gli €uri o mi sbaglio
nazario vasile - 8 Aprile 2011 alle ore 12:20
Ritorno sil problema della centrale ad oli combustibili in Piana dìIschia non per giustificare la mia non alzata di voce,come afferma Francesca, perchè gli assessori studiano il problema e poi propongono al Sindaco e all'intero esetuvivo una possibile soluzione. Sono poi i rappresentanti legali dell'Ente a rappresentare i problemi nelle sedi opportune,così come fanno con altre questioni. Ho letto la legge regionale n.23 del 23 dicembre 2010 e all'art. 4 bis comma 2 recita testualmente" L'autorizzazione unica può essere altresì revocata per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell'interesse pubblico originario, ai sensi eper gli effetti dell'art. 21-quinquies della legge 7 agosto 1990 n. 241 e succesive modificazioni ed integrazioni. Il successivo comma 3 prevede che alle revoche provvede il Presidente della giunta regionale sulla base di istruttoria effettuata congiuntamente dai servizi regionali competenti per l'Energia, la tutela dei beni ambientali e valorizzazione dei beni cunturali e del paesaggio. Non so di preciso quante e quali autorizzazioni manchino per il completamento dell'iter burocratico,ma quanto previsto dalle disposizioni sopra richiamate permetterebbe, secondo il mio modesto parere una rivisitazione di tutta la problematica. Va da sè che se questo deve avvenire è necessario l'intervento congiunto di tutte le Amministrazioni dei Comuni interessati, le sole abilitati a rappresentare gli interessi delle popolazioni. Io posso solo avanzare la proposta di una conferenza intercomunale poi spetta a chi di competenza concretizzarla. Questo non vuol dire che come assessore alle attività produttive non voglio assumermi le mie responsabilità, ma neanche possono esseremi attribuite in caso di non interessamento adeguato di tutti gli altri Comuni. L'unione fa la forza ed è vicente, da soli non si va a nessuna parte. Anche la consulta delle attività produttive che autonomamente opera potrebbe dare una spinta adeguata al dissenso popolare. Essa è stata fortemente voluta da me appunto per dare un appoggio popolare all'Amministrazione comunale
Rosanna Carosella - 7 Aprile 2011 alle ore 18:48
Sulla centrale biomasse è necessaria una posizione forte e decisa. Non si può mettere a repentaglio il nostro habitat , in particolare la salute dei cittadini: bisogna fare il possibile per evitare ogni conseguenza negativa sul nostro territorio. Agli amministratori rivolgo un invito: non lasciate nulla di intentato!
francesca - 7 Aprile 2011 alle ore 16:38
Aspettiamo quanto prima un'iniziativa in tal senso da parte dell'amministrazione. Trivento si sta spegnendo. Una centrale di questa sorta, le cui ricadute sull'economia locale sono pressochè nulle, non deve condurci verso il ristagno totale. Il nostro paese ha un patrimonio di cultura, arte e tradizioni che non può essere sopraffatto dagli interessi del singolo. Gentile Assessore, non deve solo "sperare di essere ascoltato", deve gridare con forza e vedrà che con lei ci saranno tanti triventini ad unirsi al coro. Saremo tutti a dire il nostro NO!
Vasile Nazario - 6 Aprile 2011 alle ore 20:12
Per quanto mi riguarda,perchè abito in quella zona e sopratuto per conto dell'amministrazione comunale di cui faccio parte sto seguendo la delicata vicenda. Ritengo che la legge regionale che tutela le zone vicino a monumenti ed aree di interesse storico e culturale potrebbe darci una grossa mano nella risoluzione del problema. Infatti a poca distanza a linea d'aria vi è l'abazia di santa Maria di Canneto che potrebbe impedire installazioni di impianti eolici e di combustione.Un'azione corale di tuti i Comuni ricadenti sulla valle del Trigno potrebbe essere una prima iniziativa di intervento. Farò presente al sindaco di mettersi a capo di questo movimento e chiedere un incontro con tutte le autorità preposte al controllo del territorio. Come assesore alle attività produtive sono preoccupato dei risvolti negativi per le piccole industrie esistenti su Piana d'Ischia e come cittadino per tutti i pericoli per la pubblica salute. Spero di essere ascoltato
francesca - 6 Aprile 2011 alle ore 18:55
Riguardo la questione della centrale ad olii esausti in progetto per la piana d’ischia: pare che il progetto stia andando avanti, ricevendo tutte le autorizzazioni, anche quelle relative alla realizzazione di pozzi necessari al buon funzionamento dell’impianto. Le rassicurazioni che ci erano pervenute dall'Assessore Vasile, credo, non possano bastare; ci vorrebbe, invece, un'azione chiara e definita dell'amministrazione, volta a bloccare definitivamente ogni ulteriore sviluppo del progetto. Un'azione chiara, che vada ben oltre le parole scritte in un sito come questo; un atto del quale rendere conto alla popolazione, dimostrando dov'è il vero attaccamento per la propria terra. Non si faccia intimidire da insulse richieste di risarcimento di danni da parte di chi il progetto non lo può realizzare; non faccia pentire chi ha creduto nella forza delle idee di chi la vivifica.
anonimo - 6 Aprile 2011 alle ore 13:35
una volta quanto c'erano i partiti c'erano anche i programmi elettorali ora ivece c'è solo la corsa alla poldrona per i propri interessi personali lo stiamo assistento in questi giorni a trivento per le elezioni provinciali parlano solo di caditature no di quello che si vuol fare grazie ciao
Anonimo - 5 Aprile 2011 alle ore 23:03
La catastrofe che ha colpito il Giappone ci dovrebbe far riflettere.. Ultimamente ho sentito dell'aumento dell'incidenza di malattie tumorali nel basso Molise e molti riconducono il tutto ai presidi industriali che negli anni 80 si sono insediati senza nessun tipo do controllo....altri fanno notare che da casistiche accertate....il tutto è cominciato da quando si sono insediate centrali di vario genere e tra queste i bruciatori di oli esausti...Vogliamo stare ancora ad assistere allo scempio programmato o vogliamo reagire....Questa amministrazione deve intervenire... ci faccia capire che è dalla parte dei cittadini...Indica delle riunioni sul tema....non perda anche questa occasione .....e non faccia pentire...chi l'ha votata.
pietro - 4 Aprile 2011 alle ore 23:51
scusate, ma l'olio esausto da quale processo proviene? in cosa viene trasformato? Il termine trasformazione è quello giusto? se la trasformazione è la produzione di energia usando l'olio esausto come combustibile, la diossina come la trattiamo? Non è il caso di pensare al futuro delle prossime generazioni? Saluti

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