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L'Editoriale

Un gioco di squadra

Henri Matisse, La Danza (La danse)
Tra gli oltre cento visitatori quotidiani del sito, molti sono stati coloro che in questi ultimi quindici giorni ci hanno contattato direttamente per esprimere apprezzamento e condivisione per questa iniziativa, senza lasciare traccia sul sito.
A tutti il nostro grazie!
A ciascuno, tuttavia, evidenziamo e ribadiamo la necessità, oltre che l’opportunità, che le riflessioni e le proposte, più che suggerite all’orecchio, vengano messe a fattor comune in questa nostra “agorà virtuale”.

Nell’ultimo intervento avevamo chiesto di proporre temi da sottoporre al dibattito e come procedere al loro approfondimento.
Risposte interessanti sono arrivate e, quindi, potremmo “partire”!
Tuttavia, prima di passare a questa sorta di fase 2, vogliamo ancora una volta rivolgere l’invito a superare l’afasia e la pigrizia che impedisce a troppi di “esserci”.
Chiediamo a tutti (gli assenti) di compiere questo scatto in avanti.
Ognuno si senta libero di intervenire, offrendo il proprio contributo di proposte, la cui valenza non va necessariamente argomentata e sostenuta.
Ognuno metta il suo mattone per costruire la Trivento che ancora non è.
Non è forse la possibilità di realizzare i nostri progetti che conferisce interesse e valore alla nostra vita?
Pertanto, proponiamo un breve tempo supplementare, perché tutti - ma proprio tutti - possano essere della partita ed in partita.
Consapevoli che, prima del fischio del nuovo inizio, non ci sarà un X 1 2, poiché tutti i giocatori cercheranno di fare gol nell’unica porta del nostro campo.
Quella che si apre sul futuro di Trivento!

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Pubblicato il 19 Marzo 2010

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N. 18 risultati trovati
the gixxer - 18 Aprile 2010 alle ore 17:34
Salve a tutti, premetto di essere non orignario di questo paese. Avendo vissuto a Trivento per circa dieci anni ho potuto constatare l'avanzamento di un vero e proprio declino sociale addebitabile a diversi fattori che in questa sede non mi sento di commentare. Le iniziative che un tempo hanno reso questo paese meta di attrattive socio culturali, sono andate via via estinguendosi quasi a seguire gli sconcertanti eventi politici che si sono susseguiti. E' sicuro che si continua di questo passo non potremo che avvicinarci ad un assurdo baratro di negatività fino a piombarci dentro senza speranza di uscirne. Le mie proposte, che secondo un parere strettamente personale (s'intende), si riversano sulla creazione di circoli culturali, in grado di coinvolgere i cittadini in molteplici attività creative, da realizzare nel corso dell'anno, specie nei periodi invernali, fino a culminare in una manifestazione conclusiva da porre in essere nel periodo estivo, ove rappresentare le opere realizzate a seconda dei temi e degli argomenti trattati. Lo so può sembrare laconico, ma alcune realtà contermini sono la testimonianza reale che SI PUO' FARE. Proseguo con l'assegnare un premio al miglior autore, individuando in questa persona in un cittadino che, a titolo onorario e rappresentativo, potesse in qualche modo avvicinarsi alle cariche istituzionali in maniera da "consigliare" le stesse su potenziali indirizzi tematici da affrontare in seguito....diciamo una sorta di "cittadino dell'anno"... modello SPRINGFIELD. Importante resta il mio ideale di un radicale cambio di mentalità, lasciando da parte rancori, invidie ed inutili nonchè sterili critiche distruttive.
harrow78 - 18 Aprile 2010 alle ore 15:21
Davvero molto bella questa idea del sito, e spero vivamente che ci porti a qualcosa di costruttivo. Io sono una persona giovane,legata molto al mio paese,e sono stata in passato anche partecipe di molte iniziative, ma purtroppo mi sono accorta,(proprio perchè certe cose le ho vissute) che ogni qualvolta si deve intrapendrere una iniziativa si fanno avanti sempre le stesse persone,un pò perchè a loro piace quest'idea della " prima donna" e un pò perchè, parliamoci chiaro, nel nostro paese c'è ancora un limite mentale che porta a pensare le persone che è solo una perdita di tempo e che loro non ci guadagnano niente. Purtroppo il nostro non è un paese unito e volenteroso, e se ci facciamo un giro nel tardo pomeriggio ci possiamo già rendere conto di come,ad esempio, passano il tempo i nostri giovani, oppure dei preconcetti che hanno i ragazzi del paese rispetto a quelli delle contrade. Io non voglio smontare niente e nessuno, ma vi chiedo di cercare di coinvolgere più gente possibile perchè Trivento può dare di più.
Anonimo - 6 Aprile 2010 alle ore 21:26
Caro Amleto accetto la tua critica ( un momento di allentamento dell'autocontrollo può accadere) e mi scuso per quanti si sono potuti sentire offesi dalle mie parole,; ciò premesso vi prego di entrare anche nel merito di quello che affermo, perchè se faccio certe uscite non è per un atteggiamento gratuito di contrarietà ma per una sorta di intemperanza verso forme di partecipazione troppo superficiali e troppo variegatamente inconsistenti( ovviamente secondo il mio soggettivo parere). Voglio,in fondo, quello che voi dite di volere: un qualcosa che produca ,attraverso il dibattito ( anche anonimo in certe fasi provocatorie) , una concretizzazione dell'analisi , un processo di presa in carico delle problematiche , il progressivo coinvolgimento diretto delle persone e dei gruppi. Ma, per favore, se parlo di necessità di recuperare la dimensione politica del nostro fare e se richiamo con toni forti, ma da cattolico, i problemi della chiesa locale non fate finta di non sentire e di non capire: entriamo nel merito, non esauriamoci nei preamboli e nei proclami altisonanti; saranno suadenti e suggestivi ma anche irrimediabilmente inutili. Umilmente vostro.
amleto - 6 Aprile 2010 alle ore 14:56
Caro "solone" di quarta mano, se alcuni interventi ti fanno ridere faresti bene a firmarti e ad assumerti la responsabilità di quanto affermi.Persone come te che si pongono sul piedistallo per dare giudizi su quanti ritengono di dare un proprio contributo alla ricostruzione identitaria e materiale della nostra Trivento, non ci servono. Quando mi troverò nella condizione di criticare o dare giudizi sugli altri ( soprottutto se negativi ) non esiterò un istante a firmarmi.
Anonimo - 2 Aprile 2010 alle ore 21:39
E' quasi comico leggere per esteso le varie proposte, piu' o meno scontate, per questo o quel problema di trivento , come paese e comunità; prose in bello stile, generose porzioni di retorica, qualche sospetto di strumentalizzazione, evidenti ingenuità, inutili duplicati, soloni di seconda e terza mano. Qualcuno ha detto bene: l' amministrazione comunale e la diocesi sono gli ambiti sostanziali che devono farsi carico delle problematiche sollevate. Terze vie non sono date, dacchè il " meglio" della risorse triventine sono riposte colà. Se non siamo capaci di farle funzionare , non c'è associazione o sito web che possa vicariarle.
americo - 30 Marzo 2010 alle ore 13:40
Oggetto: Appunti per una imprenditorialità possibile e per l' orientamento dell'azione socio-culturale. - Riprendere il progetto dell' albergo diffuso lanciato , a suo tempo, dalla pro-Loco; - aprire il confronto all'interno della Chiesa locale per una più incisiva attività sul piano sociale e culturale; - assimilare e sublimare la cultura popolare che sostanzia la nostra realtà per realizzare una nuova sintesi sociale, politica, identitaria. Perdonatemi l' essenzialità. Un abbraccio e sinceri complimenti a Marcello.
Giuseppe Scarano - 29 Marzo 2010 alle ore 0:51
Mi complimento con Marcello per l'idea realizzata, ringrazio Gianni che non ha dimenticato il progetto di Maiella e la bellissima serata trascorsa con amici a cantare e degustare i buoni prodotti di questo territorio. A proposito di Territorio vorrei dire qualcosa perchè in questi anni investiti nel mio paese ma soprattutto nella mia attività si è evidenziato che Trivento è stato un punto di riferimento culturale, economico e sociale nella valle del Trigno ma purtroppo oggi ha perso la sua importanza, perchè nel passato si sono spese tante parole e pochi sono stati i fatti. La causa di tutto questo è stata la mancanza di rinnovamento nei settori importanti da parte dei giovani che hanno preferito un lavoro più "comodo" lasciando in abbandono la maggior parte dei terreni. Secondo me oggi per iniziare a rivitalizzare il nostro Territorio bisogna ricostruire le basi dall'agricoltura che nel passato è stata unica fonte di reddito per la maggior parte della popolazione di Trivento, creare un cesto di prodotti biologici e tramite gli organi che operano nel settore promuoverli, perchè Trivento ha tutti i presupposti per realizzare questi prodotti che oggi sono molto apprezzati sul mercato europeo ed è l'unico settore in crescita. Rivalutare il nostro artigianato con Scuole professionali che insegnano arti e mestieri che sono in via d'estinzione ad esempio gli scalpellini,la lavorazione dei cesti, della terracotta e di tanti altri materiali che il nostro Territorio ci offre. Ma un'altro aspetto importante è il settore terziario se vogliamo che il nostro Territorio sopravviva dobbiamo offrire i servizi e ospitalità di qualità a tutti coloro che hanno voglia di tornare a trascorrere vacanze di tranquillità nel proprio paese ricreando spettacoli che ricordano le nostre tradizioni,non solo gastronomiche. Le idee non mancano, ma le braccia si,allora bisogna non ricostruire ma fare,un abbraccio giuseppe.
antonio - 28 Marzo 2010 alle ore 23:10
Nel giorno in cui si vota per rinnovare la maggior parte dei consigli regionali del nostro Paese, rispondo volentieri all'invito di partecipare al dibattito sul futuro di Trivento. Non è facile esprimere particolare ottimismo quardando il quadro generale dell'Italia e tanto meno la realtà del nostro comune. La crisi morale che ha investito quasi tutta la classe politica ha provocato una disaffezione profonda anche nelle persone più attente all'impegno sociale. L'esito di queste elezioni potranno condizionare, ancora una volta, gli eventi dei prossimi mesi e il destino di realtà territoriali deboli. Si rischierà di accentuare il divario tra il sud e il nord del Paese, costringendo realtà locali ad impoverirsi sempre di più e che potrebbe rivelarsi fatale e irreversibile. Il riscatto delle popolazioni rappresenta uno dei momenti fondamentali per invertire questo declino, avviato, oramai, da anni. Trivento e i suoi cittadini sono e saranno al centro di questo cambiamento; dovranno impegnarsi a fondo per migliorare il clima esistente e dare una speranza alle nuove generazioni. Mi piacerebbe vedere una nuova classe politica che sia protagonista per diventare classe dirigente e che sappia affrontare con serietà i problemi atavici del territorio e della sua comunità. Combattere il degrado morale, culturale è il primo passo da compiere: l'impegno dei giovani e degli amministratori deve riguardare il superamento delle logiche di potere e di appartenenza per uscire dal sistema delle corruttele che pregiudica fortemente lo sviluppo di queste aree. Avere capacità progettuali consentirà di far crescere il comune , il suo bacino territoriale e far riprendere centralità alla politica. Gli amministratori devono mobilitare le energie disinteressate agli appetiti affaristici e promuovere campagne di riscatto civile e sociale con iniziative innovative sui vari temi della cultura e di nuovo sviluppo. Lo sviluppo ecosostenibile e ambiente saranno gli argomenti sui quali catalizzare l'impegno dei giovani e suscitare interesse anche sui cittadini più anziani. Questa sarà la vera sfida futura, culturale, della nostra gente e rompendo, definitivamente, con le operazioni di cementificazione del territorio attraverso il patto scellerato tra imprese del cemento e politica. Un atteggiamento diverso e nuovo verso il recupero e sull'espansione, potrà farci riprendere la nostra storia, fatta di radici culturali, arte, architettura, paesaggio, cultura rurale, ambiente e proiettarci con fiducia e consapevolezza in avanti.
Giovanna Sebastiano - 27 Marzo 2010 alle ore 13:59
Carissimi,scusate il ritardo, ma un pò per gli impegni ,un pò per la mia l scarsa dimestichezza con il computer ,mi faccio viva solo ora .Ogni volta che sento parlare di TRIVENTO o ne vedo qualche immagine ,mi si allarga il cuore e i miei amici milanesi dicono che mi brillano gli occhi. Trivento è sempre nel mio cuore ,ci torno sermpre con piacere ed ho "convertito" alla triventinità anche mio marito e i miei figli !.Per questo mi congratulo con Marcello e Domenico che hanno avuto la bella idea del TriventinaMente . Certo , il nostro paese ha bisogno di tante cose per tornare ad essere quello della mia fanciullezza, ahimè passata da un bel pò, ma se tutti noi ci rimbocchiamo le maniche ,come leggo dai vari interventi ,può darsi che Trivento torni ad essere ciò che è stata per decenni . centro di cultura e luogo in cui ci si senta bene sotto tutti gli aspetti. Ne potremo parlare ancora e a voce a Pasqua e se occorre un nostro contributo ,sia io che mio marito siamo a disposizione sia nei periodi che passiamo a Trivento sia qui a Milano . Un abbraccio a tutti Giovanna e Fernando
giuseppe scarano - 26 Marzo 2010 alle ore 9:46
I miei complimenti a Marcello sono scontati. Tra i tanti interventi interessanti che alimentano la speranza per il futuro di Trivento, mi ha colpito quello di Laura De Marinis. Aver manifestato con un sentimento così profondo e sincero il legame con il suo ed il nostro paese , mi ha sorpreso perchè spesso si pensa che chi ha lasciato Trivento, per vari motivi, continui a mentenere solo un flebile rapporto ( ma forse questo era solo un mia convinzione sbagliata). Con felicità, comunque, scopriamo o ne abbiamo conferma che, invece, il legame dei Triventini con il loro paese è forte e forse anche più profondo di quanti, presi dalla quotidianità, vivono la realtà triventina. Sono felice perchè allora gli sforzi che dobbiamo fare per scongiurare il definitivo declino di Trivento, ritrova altre risorse umane ( molto spesso le migliori) che possono mettere a disposizione il loro contributo legato alle loro professionalità ed alle loro conoscenze. Vorrei inoltre dire alla dottoressa Laura ed a tutti i Triventini che vivono fuori che sentiamo molto la loro mancaza, vorremmo che almeno una settimana all'anno tornassero nel loro paese ( come accadeva una volta ), magari insieme ai propri familiari ed amici per far conoscere loro un borgo meraviglioso, dove poter trascorrere un po' di tempo immersi nella tranquillità delle cose semplici ma anche in luoghi ricchi di storia e di cultura. A tal proposito possiamo , per questa estate, provare a ritovarci insieme al maggior numero di triventini che risiedono fuori, la prima settimana di agosto da dedicare a loro; vedremo come ed in quale contesto, se siete daccordo. Gentilissima Laura, ti aspettiamo. A presto
gianni de lellis - 25 Marzo 2010 alle ore 13:39
un saluto e un abbraccio a tutti gli intervenuti.Per essere subito operativi e concreti,mi rivolgo all'assessore alle politiche culturali affinchè risolva il problema di casa Florio,con isuoi computer già installati,affidandola ad un associazione per la gestione,o se può gestendola direttamente.Cominciamo da lì perchè a macchia d'olio si diffonda e nasca una voglia nuova di fare di ricostruire su basi prima di tutto culturali.Un'altra idea che voglio rilanciare su questo tavolo virtuale è la pubblicazione di un libro su Maiella ( ideadi Giuseppe de " Lu Carratino "),con tutti i testi delle canzoni più antiche,aneddoti,foto,ricette dei piatti della tradizione e magari un CD o un DVD allegato e qui bisognerebbe coinvolgere Angelo Lomastro per le foto recenti,altri per una ricerca di vecchie foto della festa,Nicola Parisi per raccogliere i testi de vecchi canti con l'aiuto di zi' Franceschino e altri vecchi del paese e chi più ne ha più ne metta.E' un'idea penso giusta da portare avanti,con l'aiuto di qualche sponsor e le stesse politiche culturali del comune o della regione.Le persone nominate si possono cominciare a mettere al lavoro,poi ne parleremo meglio quando verrò a Trivento.Un abbraccio a tutti Gianni
Assessorato politiche culturali e turistiche del Comune di Trivento - 25 Marzo 2010 alle ore 11:33
Le vicende amministrative e finanziarie del comune di Trivento sono certamente note ai frequentatori di questo sito, non per questo dobbiamo e possiamo “rinunciare a progettare il nostro futuro”. Seguiamo con molta attenzione ed interesse le tematiche analizzate e discusse su queste pagine. In nome della concretezza e della operatività, proponiamo di aprire un cantiere di idee e di proposte sull’organizzazione della prossima stagione estiva a Trivento. In proposito cogliamo l’occasione per anticipare che a breve convocheremo tutte le associazioni presenti in Trivento per stilare insieme un programma di iniziative ed eventi per “rEstate a Trivento 2010”

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