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L'Editoriale

Un gioco di squadra

Henri Matisse, La Danza (La danse)
Tra gli oltre cento visitatori quotidiani del sito, molti sono stati coloro che in questi ultimi quindici giorni ci hanno contattato direttamente per esprimere apprezzamento e condivisione per questa iniziativa, senza lasciare traccia sul sito.
A tutti il nostro grazie!
A ciascuno, tuttavia, evidenziamo e ribadiamo la necessità, oltre che l’opportunità, che le riflessioni e le proposte, più che suggerite all’orecchio, vengano messe a fattor comune in questa nostra “agorà virtuale”.

Nell’ultimo intervento avevamo chiesto di proporre temi da sottoporre al dibattito e come procedere al loro approfondimento.
Risposte interessanti sono arrivate e, quindi, potremmo “partire”!
Tuttavia, prima di passare a questa sorta di fase 2, vogliamo ancora una volta rivolgere l’invito a superare l’afasia e la pigrizia che impedisce a troppi di “esserci”.
Chiediamo a tutti (gli assenti) di compiere questo scatto in avanti.
Ognuno si senta libero di intervenire, offrendo il proprio contributo di proposte, la cui valenza non va necessariamente argomentata e sostenuta.
Ognuno metta il suo mattone per costruire la Trivento che ancora non è.
Non è forse la possibilità di realizzare i nostri progetti che conferisce interesse e valore alla nostra vita?
Pertanto, proponiamo un breve tempo supplementare, perché tutti - ma proprio tutti - possano essere della partita ed in partita.
Consapevoli che, prima del fischio del nuovo inizio, non ci sarà un X 1 2, poiché tutti i giocatori cercheranno di fare gol nell’unica porta del nostro campo.
Quella che si apre sul futuro di Trivento!

Articolo letto N. 6437 volte

Pubblicato il 19 Marzo 2010

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N. 18 risultati trovati
michele iocca - 24 Marzo 2010 alle ore 23:54
Com' è bello collegarsi a questo sito e trovare amici e conoscenti che, coralmente, si rendono disponibili ad un progetto di rinascita della nostra amata Trivento. Però, è anche opportuno dare un segno concreto a questo nostro proposito! Allora, tanto per metterci alla prova, perchè non incontrarci in una giornata, da chiamare magari, del risveglio e della speranza? Dare, così, una ripulita a questa nostra cittadina ed adornarla con fiori e piante per renderla più bella ed accogliente per la primavera e la prossima estate? Se questa idea è condivisa, stabiliamo una fine settimana, e vediamo in quanti ci ritroviamo.Tutto questo, in nome della concretezza! A presto
Sandro Vasile - 22 Marzo 2010 alle ore 22:12
Da più di qualche decennio la discussione sulla “questione del declino sociale ed infrastrutturale” di Trivento, oggetto di trattazione, in forme diverse, da parte di politici, amministratori e responsabili di varie istituzioni pubbliche e private, si è concretizzata soltanto in un vano tentativo di dare vita ad un’inversione di tendenza che restituisse al nostro paese e alla sua collettività l’antico prestigio. Trivento, una volta centro ammirato ed affermato sul territorio per la sua fiorente economia, per la sua viva cultura, per la sua calda ospitalità e per la capacità di saper coniugare, nel rispetto delle tradizioni, lo sviluppo con la modernità dei tempi, ha intrapreso, purtroppo, la strada di un lento, ma inesorabile declino. Così, attraverso alterne vicende, noi cittadini abbiamo subito il continuo depauperamento, fino alla soppressione definitiva, di Istituti significativi ed indispensabili per lo sviluppo della comunità (scuole, uffici, ecc.); noi tutti abbiamo permesso, tollerando o non riconoscendo pienamente gli effetti di una politica ottusa ed incapace, una desertificazione umana del nostro territorio che ha costretto molti a rivolgere altrove lo sguardo in cerca di occasioni di lavoro e di dignità. Oggi, però, dagli interventi che si alternano in questa platea virtuale, mi sembra di cogliere che una nuova “coscienza” stia animando quanti si sforzano di creare un altro modo di essere società, di essere cittadini di Trivento. Ognuno, con le proprie specificità e con il proprio contributo di idee, ha messo in evidenza la necessità e l’importanza di affermare valori di vita capaci di ricreare la nostra identità di popolo, di invertire la rotta e di ridare vigore e voce a Trivento. Io ritengo che non solo si possa uscire dalla crisi della politica e dagli individualismi, ma sia necessario farlo: ci sia da guida la forza dell’aggregazione, valido sostegno per un impegno comune che ci renda fiduciosi in un avvenire migliore. Sono consapevole, se solo si osserva ciò che resta di Trivento, di quanto arduo e complesso possa apparire questo progetto; tuttavia sono oltremodo convinto che con l’ottimismo della ragione sapremo raggiungere risultati positivi. Perciò, è ora di incontrarci! È ora di uscire dall’anonimato, dal dibattito virtuale, e creare subito un tavolo reale di confronto e di lavoro. Un cordiale saluto a Marcello con i complimenti per l’ottima iniziativa. Sandro Vasile
angiolino - 20 Marzo 2010 alle ore 20:16
Carissimi di Trivento, ho notato come quotidianamente si anima la discussione sugli atavici problemi della nostra amata citta'. Si, amata perche' io,pur non essendo nato a Trivento, mi considero un Triventino a tutti gli effetti.Qui ho formato la mia famiglia e qui ho svolto il difficile ruolo di educatore. Io ho cercato con tutta l'anima di inculcare nei miei alunni l' amore verso il proprio paese e, specialmente l'ammirazione verso il centro storico. Ho cercato di far sentire, di far sorgere in loro lo stupore e l'emozione che scaturiscono da quelle pietre antiche, da quelle strette vie, le "Rue" e dagli scalini di pietra locale che tanti ci invidiano.Qualcuno mi ringrazia ancora per l'opera svolta. Io temo che se non si rendera' "conveniente" vivere nel centro storico, presto lo vedremo abbandonato dalle persone. Vedremo i nostri tetti infoltirsi di venefiche antenne che snatureranno l'antico profilo del nostro paese. Stiamo attenti a non far deturpare " la' dove il cielo bacia amorevolmente l'anima delle case, lo spirito della storia e dell'antico" Giu' le mani dal Centro Storico! Come rendere vivibile il centro storico ed appetibile abitarci. E' il tema che io propongo. Mi auguro che giungano proposte veramente realizzabili.
amleto - 20 Marzo 2010 alle ore 12:10
Senza un cuore che batte nessuno potrebbe vivere. Il cuore Trivento ce l'ha ed è il centro storico; esso é la nostra risorsa dormiente. Il risveglio deve partire da li perchè è la nostra storia ed il nostro futuro. Le case vuote e le pietre bianche delle strade tristi di solitudine aspettano che il futuro possa riscrivere su di esse una nuova storia fatta di vita , di cultura e di progresso. Soffermiamoci a guardarlo con più attenzione e scopriremo che è la ricchezza principale del nostro paese. Quando su questo sito si comincerà a parlare di proposte concrete, queste non potranno che partire dal centro storico.
laura de marinis - 19 Marzo 2010 alle ore 20:10
Sono molto contenta di vedere questo sito visto che Trivento per me e' l'unico posto al mondo che riconoscerei ad occhi chiusi tra mille.Piacere di salutarvi tutti chi conosco da una vita e chi e' troppo giovane per sapere di me.Speriamo di fare insieme cose belle,io non vivo a Trivento ma e' come se non fossi mai partita perche' e' il luogo della mia anima.Un saluto affettuoso,complimenti ancora per l'iniziativa,ritenetemi a disposizione per quel che posso e so fare
nalim - 19 Marzo 2010 alle ore 17:56
Volendo...(ripeto volendo...) si può iniziare a giocare. Come? Ad esempio domani 20 marzo 2010 alle ore 20,30 presso la Casa Canonica in Piazza Fontana ci sarà una riuniune indetta dalla Pro-loco. Tutte le associazioni e i cittadini sono invitati a partecipare per iniziare a programmare un calendario delle manifestazioni che si terranno da Pasqua fino all'estate e oltre. E' un'occasione nella quale veramente le belle parole scritte sul sito possono cominciare a diventere fatti. Pertanto si invitano sopratutto i giovani a partecipare per proporre idee ed iniziare un cammino nuovo che possa portare Trivento e i triventini ad uscire dal torpore (anzi dal coma profondo) in cui si è invischiati. Prendiamo esempio da altre realtà, anche più piccole della nostra, in cui tutti sono uniti per un solo scopo: il bene della realtà stessa. Qui, invece, si vive ancora con la gelosia, con il ridicolizzare e criticare l'operato altrui, senza far niente per la collettività. Invitiamo anche il Sindaco, l'assessore alla Cultura ad iniziare un cammino nuovo. Partendo da iniziative culturali, d'intrattenimento per poi arrivare a sviluppare altri importantissimi temi che dovranno essere in seguito sviluppati. Buon gioco di squadra a tutti! P.S. AUGURI A TUTTI I PAPA' DI TRIVENTO E ATUTTI I PAPA' TRIVENTINI SPARSI NEL MONDO.

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